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CORRUZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: L’ITALIA RESTA IN FONDO ALLA CLASSIFICA

I più virtuosi i Paesi della penisola scandinava

L’Italia nel 2015, nonostante l’inversione di tendenza (dal 69° al 61° posto), resta un paese con un livello di corruzione ancora molto elevato e, con un punteggio di 44 su 100, si pone dopo la Bulgaria a livello europeo, e sullo stesso piano di paesi come Lesotho, Senegal, Sudafrica e Montenegro a livello mondiale.

I dati provengono dal Rapporto di Transparency International sulla corruzione nella pubblica amministrazione, che coinvolge oltre 160 paesi e che ritrova tra le nazioni più virtuose Danimarca, Finlandia e Svezia, seguiti da Nuova Zelanda, Olanda e Norvegia; fanalino di coda Somalia e Corea del Nord.

Come osservato dal presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, se il 2015 è stato l’anno in cui sono state poste le fondamenta del sistema, (ultima azione, proprio durante la presentazione del Rapporto a Roma, la firma di un protocollo d’intesa tra Anac e Transparency Italia per promuovere iniziative sui temi della trasparenza, dell’integrità e della lotta alla corruzione) il 2016 sarà l’anno in cui agire direttamente sulla mentalità della società civile, in attesa del nuovo Codice degli Appalti e del programma dell’agenda digitale.

Proprio quest’ultima sarà uno strumento fondamentale per contrastare la corruzione, poiché permetterà di tracciare i rapporti tra imprese e Pubbliche Amministrazioni rendendo di fatto quasi in possibile attuare condotte illecite.

Fonte:Sole24Ore

 

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